Tè verde

13.09.2013 08:00

Il tè verde è un tipo di composto esclusivamente da foglie di Camellia sinensis (o Thea chinensis) che durante la lavorazione non devono subire alcuna ossidazione. Di origini cinesi, per secoli è stato consumato in varie regioni asiatiche, dal Giappone al Medio Oriente. Solo di recente ha trovato la sua diffusione anche in Occidente, dove per tradizione si consuma per lo più tè nero. A livello globale è la seconda varietà di tè più diffusa: dei 2,5 milioni di tonnellate di tè che si producono a livello mondiale, il 20% è rappresentato da tè verde (il 78% da tè nero, il 2% da tè Oolong).

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Effetti del tè verde sulla salute

Fin dai primordi del suo consumo, al tè verde sono stati attribuiti effetti positivi sulla salute. Ma solo negli ultimi anni l'entità reale di questi benefici è stata studiata in maniera scientifica: ci sono evidenze secondo cui i bevitori regolari di tè verde mostrano minore incidenza di malattie cardiache e tumori

Risultati scientifici

I benefici del tè verde corrispondono in massima parte ai benefici delle catechine che contiene, ovvero in particolare l'EGCG. La principale attività dell'EGCG è quella di potenziare le difese antiossidanti (catalasi, superossido dismutasi e glutatione perossidasi) e quindi diminuire il danno cellulare. Questo produce effetti salutari su tutti i tessuti.

I meccanismi alla base dell'attività anticancro del tè verde sono le proprietà antiossidanti, l'induzione di enzimi della fase II, l'inibizione dell'espressione e del rilascio di TNF-α, l'inibizione della proliferazione (arresto del ciclo cellulare), l'induzione dell'apoptosi, l'inibizione della telomerasi.

  1. Polmone: per quanto riguarda l'oncogenesi, gli studi epidemiologici non mostrano risultati soddisfacenti; diversa è la situazione del ratto da esperimento, in cui il tè verde ha dimostrato una forte attività preventiva. D'altra parte, è stato invece dimostrato che l'EGCG inibisce la migrazione delle cellule tumorali bronchiali, riducendo la probabilità di metastasi.
  2. Colon-retto: una preparazione standard di polifenoli di tè verde (Polyphenon E) limitava la crescita di tumori colorettali in ratti trattati con una sostanza cancerogena. Una larga metanalisi del 2006 ha concluso che nell'uomo non ci sono dati epidemiologici sufficienti per attestare la riduzione del rischio di cancro colorettale nei bevitori di tè verde (né di tè nero). Tuttavia, in uno studio prospettico più recente, sono state seguite per 6 anni quasi 70mila donne cinesi di età compresa tra i 40 e i 70 anni. Le donne che bevevano regolarmente tè verde avevano all'inizio dello studio un rischio inferiore del 37% di sviluppare un cancro colorettale rispetto alle donne che lo bevevano di rado. Continuando a bere tè verde, al termine dello studio questo divario era salito al 57%, ovvero il rischio si riduceva della metà.
  3. Mammella: i dati epidemiologici hanno mostrato che il tè verde può ridurre il rischio di cancro mammario (lo stesso studio suggerisce anche un possibile effetto promotore del tè nero sul cancro mammario). È stato dimostrato che il tè verde inibisce la crescita cancerosa tramite un effetto anti-proliferativo diretto sulle cellule tumorali, e incrementa l'effetto inibitorio del tamoxifene sul recettore degli estrogeni, aumentando l'effetto apoptotico.
  4. Ovaio: è stato dimostrato che il tè verde riduce significativamente il rischio di sviluppare un cancro ovarico e che migliora e prolunga la sopravvivenza in donne con questo tipo di malattia, poiché blocca la crescita delle cellule cancerose e ne induce l'apoptosi.
  5. Prostata: il tè verde riduce il rischio di cancro prostatico; questo spiega in parte come l'incidenza di cancro alla prostata sia molto inferiore negli Asiatici che negli Occidentali.
  6. Tumori neuroectodermici primitivi (PNET) compreso il medulloblastoma: sono i più comuni tumori maligni dell'infanzia. Un'importante fase della carcinogenesi è rappresentata dalla stabilizzazione della lunghezza dei telomeri tramite l'azione della telomerasi. Essendo l'EGCG un inibitore della telomerasi, potrebbe avere un ruolo nella prevenzione di questo tipo di tumori.
  • Apparato cardiovascolare

Una larga metanalisi pubblicata dall'Università di Yale del 2006 ha puntato l'attenzione su quello che viene chiamato "paradosso asiatico": in Asia esiste una minore incidenza di malattie cardiovascolari e cancro, nonostante un consumo elevato di sigarette. Probabilmente le importanti quantità di tè verde consumate dagli asiatici hanno un ruolo protettivo.

  1. riduzione della mortalità. Uno studio condotto dall'Università di Ohsaki ha seguito per 11 anni 40.530 adulti tra i 40 e i 79 anni, e ha dimostrato che chi consumava almeno 5 tazze di tè verde al giorno aveva un rischio di mortalità globale minore del 16% e di mortalità dovuta a malattie cardiovascolari minore del 26% rispetto a chi consumava meno di una tazza al giorno..
  2. riduzione dell'ipertrofia ventricolare sinistra da ipertensione renovascolare. L'EGCG può attenuare (nel ratto da esperimento) lo sviluppo di ipertrofia del ventricolo sinistro indotta da ipertensione di origine renale.
  3. riduzione della pressione arteriosa. Uno studio tutto italiano ha dimostrato come gli estratti di tè verde prevengano l'ipertensione e il danno d'organo derivati da alti livelli di angiotensina II, probabilmente tramite l'azione di scavenging sui radicali liberi e regolarizzando la funzione endoteliale.
  4. attività antitrombotica. Il tè verde ha azione antiaggregante: inibisce la formazione di trombi prevenendo l'aggregazione piastrinica.
  5. miglioramento del profilo lipidico ematico e rallenta lo sviluppo dell'aterosclerosi. Il tè verde previene l'ossidazione delle LDL e riduce la formazione di placche aterosclerotiche.
  • Apparato digerente

In un grosso studio di popolazione del 2006, il tè verde (almeno una tazza al giorno per sei mesi), nelle donne, riduceva del 27% il rischio di calcoli biliari, del 44% il rischio di cancro della colecisti e del 35% il rischio di cancro delle vie biliari. Negli uomini questo rischio era ridotto ma non in maniera così netta, probabilmente per il maggior consumo di sigarette.

  • Metabolismo dei grassi e degli zuccheri

La somministrazione quotidiana di un estratto di tè verde, provocava in 2 settimane una diminuzione significativa del grasso corporeo . Risultati simili sono stati pubblicati in studi condotti da un gruppo di ricerca di Tokyo. Il tè verde ha proprietà termogeniche e promuove l'ossidazione dei grassi in maniera superiore a quella provocata dal suo contenuto in caffeina di per sé, tali effetti infatti sarebbero dovuti alle catechine che stimolano il metabolismo ad accelerarsi ed eliminando gli adipociti in eccesso, tuttavia sotto questo aspetto è meglio consumarlo con discrezione perché attacca gli adipociti provocando una significativa riduzione di peso, e può influire sul funzionamento tiroideo, nove persone su dieci che consumano tè verde infatti sono gravemente sottopeso pur mangiando moltissimo.. Questo, insieme all'inibizione della lipasi pancreatica (l'enzima pancreatico che digerisce i grassi) e al conseguente rallentamento con cui questi grassi vengono assorbiti per via linfatica dopo il pasto, rende conto dell'effetto ipotrigliceridemizzante (riduce i livelli di trigliceridi ematici circolanti).. Inoltre il tè verde favorisce l'ossidazione dei grassi rispetto a quella degli zuccheri durante l'esercizio fisico moderato, e può migliorare la sensibilità all'insulina e la tolleranza al glucosio nel giovane adulto sano.

  • Sistema nervoso

Il tè verde ha globalmente un potente effetto neuroprotettivo.

  1. Potrebbe avere un ruolo nella prevenzione e nel trattamento di malattie neurodegenerative: Parkinson e Alzheimer.
  2. L'epigallocatechina (EGCG) sopprime fortemente l'insorgenza e/o il danno neuronale da encefalite sperimentale autoimmune (modello animale della sclerosi multipla) indotta dalla proteina 139-151.
  3. Un consumo maggiore di tè verde è associato ad una minore prevalenza di disturbi cognitivi nell'uomo.
  4. È possibile che la L-teanina (amminoacido contenuto nel tè verde) possa avere un effetto anti-stress, inibendo l'eccitazione dei neuroni corticali.
  5. I polifenoli del tè verde combattono i deficit cerebrali cognitivi dovuti alla sindrome da apnee ostruttive notturne (OSAS), caratterizzata da ipossia intermittente (le apnee notturne riducono l'apporto di ossigeno necessario al cervello durante il sonno).
  • Malattie infiammatorie, autoimmuni e da radiazioni

I polifenoli del tè verde possono prevenire l'artrite reumatoide nei ratti, oppure ne diminuiscono la severità dei sintomi, e riducono i sintomi in un modello murino (topo) di sindrome di Sjögren.

  1. Il tè verde ha un potenziale applicativo nella prevenzione e nel trattamento di malattie infiammatorie, in quanto inibisce (oltre alla DOPA decarbossilasi) la istidina decarbossilasi, l'enzima che produce istamina.
  2. Il tè verde potrebbe rappresentare un importante approccio farmacologico contro le malattie autoimmuni nell'uomo: oltre i noti effetti antinfiammatori ed antiapoptotici, in vitro ha dimostrato di inibire la trascrizione e la traduzione di diversi autoantigeni (SSB/La, SSA/Ro, DNA topoisomerasi I e altri).
  3. Un estratto di tè verde filtrato in acqua calda, applicato sulla cute per dieci minuti, tre volte al giorno, migliorerebbe entro 22 giorni il danno cutaneo da terapia radiante.
  • Organi di senso

L'EGCG protegge le cellule epiteliali del cristallino umano dall'apoptosi mediata dai mitocondri, attraverso la modulazione delle caspasi, della famiglia Bcl-2, delle vie MAPK e Akt. Questo rende utile il tè verde per la prevenzione della cataratta.

  • Malattie infettive

È stato dimostrato che l'EGCG, legando con alta affinità il recettore CD4 dei linfociti T helper sul sito dedicato alla gp120 virale (il dominio D1), inibisce il legame e l'ingresso del virus HIV nella cellula stessa. Sono sufficienti concentrazioni fisiologicamente rilevanti di EGCG (0.2 micromol/L). Questo significa che l'EGCG ha un potenziale di applicazione nella terapia contro l'infezione da HIV-1 (AIDS).

  • Intossicazioni

Il tè verde potrebbe migliorare il quadro clinico nell'intossicazione da arsenico, comune nelle regioni del Bengala Occidentale (India), in cui si verifica iperproduzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS) che producono danni permanenti al DNA. È stato dimostrato che, in vitro, i polifenoli del tè riducevano significativamente i danni del DNA indotti da arsenico in linfociti umani .

  • Cautela
    1. Evidenze farmacologiche e tossicologiche mostrano che i polifenoli del tè verde possano causare stress ossidativo e tossicità epatica a determinate concentrazioni. Questo impone cautela nel consumo di estratti di tè concentrati. In particolare si raccomanda cautela nel consumo di tè verde in gravidanza.
    2. Il tè verde interagisce in maniera sfavorevole con un farmaco utilizzato nella terapia del mieloma multiplo, il bortezomib (Velcade, anticorpo monoclonale). Le molecole di EGCG contenute nel tè verde si legano alle molecole di bortezomib, impedendo a queste di legarsi alle cellule tumorali e di danneggiarle.

 

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